Che vita sarebbe senza un po’ di zucchero? Tutti d’accordo che sia, nelle quantità stabilite, un alimento prezioso per il corpo umano. Ma, dal punto di vista della sua produzione, è sostenibile per l’ambiente? Nel nostro Paese la risposta affermativa arriva da Italia Zuccheri Coprob, l’unica filiera dello zucchero italiano, riserva strategica di una delle materie prime più importanti per il funzionamento del nostro sistema agri-food e che garantisce un alto tasso di innovazione lungo tutta la filiera. In Italia la barbabietola da zucchero rappresenta un’innovazione, una coltura fondamentale per la sostenibilità agricola e per la relativa economia, dove entra in gioco la tecnologia più moderna e all’avanguardia: si parla ormai di “bieticoltura 4.0”, un modello tanto innovativo da essere precursore e riferimento per il settore.
100% Made in Italy
Italia Zuccheri Coprob è in prima linea per la tutela di 7000 aziende agricole e rappresenta l’unica realtà agro-industriale del comparto saccarifero nazionale. Presente sul mercato con il marchio Italia Zuccheri, l’azienda può contare su circa 30.000 ettari di terreno coltivato, dai quali ogni anno nasce un’ampia gamma di prodotti 100% Made in Italy. Grazie al prezioso lavoro degli agricoltori, uniti dal 1962 in cooperativa per la coltivazione della barbabietola e impegnati nella salvaguardia e nel rispetto del territorio agricolo, la produzione di Italia Zuccheri Coprob copre oggi il 15% del fabbisogno nazionale. Che, numeri alla mano, ammonta a 1,7 milioni di tonnellate.
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La bieticoltura biologica
La barbabietola da zucchero è una tra le eccellenze italiane da cui si ricava lo zucchero 100% italiano di Italia Zuccheri: una coltura fondamentale per la sostenibilità agricola e per l’economia del settore agri-food italiano. La sua coltivazione ha il valore aggiunto di essere una delle più virtuose in termini di emissioni di gas serra: in pratica, coltivandola, è come se ogni anno avessimo 30.000 ettari di bosco in più. Ma non solo: è una coltura di importanza strategica nell’ambito della rotazione agricola grazie alla sua capacità di concorrere al mantenimento dell’equilibrio dei nutrienti e dello stato fitosanitario e microbiologico del suolo, contribuendo in generale alla fertilità del terreno. «Si tratta» ha spiegato Massimiliano Cenacchi, direttore agricolo di Italia Zuccheri Coprob «di una coltura “miglioratrice” in grado di arricchire i campi dopo la raccolta, aumentandone la resa produttiva, e “da rinnovo” per le lavorazioni e le fertilizzazioni di inizio ciclo rotazionale. Se introdotta nel processo di rotazione, riduce sensibilmente l’impatto ambientale dell’attività agricola».
Inoltre, grazie ai sistemi di mappatura satellitare è possibile impostare la guida dei trattori affinché non avvenga una sovrapposizione dei trattamenti, ottenendo un risparmio sia in termini ambientali che di costi dei prodotti.
L’impegno dell’azienda verso un’agricoltura sempre più innovativa è testimoniato anche dalla certificazione Sqnpi – Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, che consente di “convertire” il convenzionale in un’agricoltura 100% sostenibile.
Con un piccolo, ma significativo, valore in più: anche il pack che contiene lo zucchero è altrettanto sostenibile poiché è realizzato in carta totalmente riciclabile.
Avviata lo scorso luglio, la campagna bieticolo saccarifera ha ottenuto risultati positivi se si pensa che l’andamento climatico è stato avverso alla coltivazione per le alte temperature e le scarse precipitazioni. Questo risultato è stato possibile grazie all’alto tasso di innovazione lungo tutta la filiera. Una sfida che inizia nei campi dove, come visto, sono protagoniste la nuova genetica tollerante a fitopatogeni e resistente al cambiamento climatico, l’agricoltura di precisione, l’utilizzo della robotica e della meccatronica, e prosegue negli stabilimenti frutto di efficientamenti e adeguamenti tecnologici che da anni Coprob porta avanti e che la proietta in un futuro sempre più votato alla sostenibilità.
Ad esempio, in occasione della campagna in corso che ha interessato 28.500 ettari di terreno coltivato, di cui 1.900 riservati alla barbabietola biologica, l’azienda ha integrato nel processo agricolo un robot alimentato ad energia solare in grado di seminare 2 ettari al giorno e di memorizzare, a distanza di tempo, il punto preciso di semina per ritornarci dopo mesi per la sarchiatura. Un’innovazione di precision farming che permette di pulire le infestanti attorno senza danneggiare il seme migliorando l’efficienza della coltivazione.
La sfida tecnologica
Per poter fare centro con gli alti obiettivi posti, Italia Zuccheri Coprob ha messo in atto un
processo di alta innovazione lungo tutta la filiera; una sfida che inizia nei campi con tecnologie robotiche e meccatroniche. «Da sempre» ha affermato Massimiliano Cenacchi «investiamo in queste tecnologie tanto da rappresentare di fatto un modello virtuoso riconosciuto a livello europeo. Con questi sistemi di gestione agricola rivoluzionari, abbiamo la possibilità di effettuare analisi costanti e puntuali dei dati che consentono il monitoraggio e la massima efficienza nella gestione del terreno e delle risorse impiegate».
Importanti nell’agricoltura 4.0 sono anche i droni, le sonde e i sensori “di campo” che possono essere sfruttati al meglio a supporto degli agricoltori.
Inoltre, occorre gettare luce anche sul grande passo in avanti compiuto dalla genetica con le novità varietali tolleranti al fungo cercospora che porta alla degradazione dell’apparato fogliare che incide negativamente sulla produzione in termini quantitativi e qualitativi. «Queste varietà» conclude Cenacchi «sono un grande aiuto perchè la sostenibilità economica per l’agricoltore sta alla base di quella ambientale e sociale».