Tutela dell’ambiente e terme.
«Le terme vivono di ciò che l’ambiente ci offre e dunque abbiamo il dovere di rispettarlo».
Mai considerazione potrebbe essere più centrata visto l’argomento di cui si parla. Con queste parole, Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme “fotografa” l’impegno che le aziende del settore termale devono infondere – e già stanno infondendo – alla propria attività per tenere fede all’assunto iniziale che, detto in altre parole, può anche suonare come: l’ambiente ci dà il lavoro, sarebbe da folli giocargli contro.
Tutela dell’ambiente e terme: interessata tutta Italia
In Italia i siti termali sono circa 350 e marcano il territorio in tutta Italia: da Abano Terme a Ischia fino a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, o a Santa Maria Cochinas, in provincia di Sassari, solo per dare l’idea di quanto siano distribuiti lungo la Penisola oltre che in Sicilia e in Sardegna. Fra operatori diretti e indiretti il settore occupa circa 70 mila persone.
Tutela dell’ambiente e terme: il legame con il pubblico
Stretto è il legame con il settore pubblico: le terme, oltre a essere autorizzate, sono quasi tutte anche accreditate al servizio sanitario nazionale in quanto erogatrici dei cosiddetti “Lea” ovvero i “livelli essenziali di assistenza”, le prestazioni che il Ssn fornisce ai cittadini gratuitamente o dietro pagamento di un ticket. Fonti non solo di acque o fanghi ricchi di proprietà, quindi, ma anche di guadagno e di salute.
Tutela dell’ambiente e terme: quale sostenibilità
E proprio per questi motivi si torna al tema iniziale con una domanda: come si stanno muovendo le aziende del comparto, appunto, per operare in sintonia con l’ambiente? «Innanzi tutto, facendo ricorso a ciò che già hanno – risponde il presidente di Federalberghi Terme – la geotermia, ad esempio. Molte realtà, utilizzando l’acqua prodotta naturalmente, limitano o evitano il consumo di combustibili fossili, una risorsa preziosa così come lo è l’energia solare. Tutto questo, modificando anche l’organizzazione del lavoro. Le cure con i fanghi, ad esempio: se prima erano erogate dalle quattro di mattina in poi, ora questo servizio viene prevalentemente offerto di giorno, così da poter sfruttare, appunto, l’energia solare. Un altro esempio? L’attività di filtrazione delle piscine che viene concentrata, anche in questo caso, nelle fasce orarie di maggiore autoproduzione energetica».