(Turismo e cultura: i fondi per la transizione energetica)
Oggi le diverse iniziative ministeriali volte a favorire un salto di qualità delle strutture ricettive sono sempre più orientate verso l’efficientamento energetico. Dai dati del ministero del Turismo emerge come l’Italia sia avanti nell’adozione di misure per limitare la produzione di CO2 del settore ricettivo raggiungendo un potenziale di abbattimento pari al 61%, nettamente superiore al al 47% medio dell’Europa.
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A dare una spinta a questo comparto strategico per il nostro Paese è il Fri-Tur (fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo), promosso nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dal ministero del Turismo e gestito da Invitalia, che è l’agenzia nazionale per lo sviluppo, Fri-Tur conta su una dotazione di un miliardo e 380 milioni di euro. Il fondo si rivolge al settore dell’ospitalità come alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore fieristico e congressuale. Gli interventi che dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025, prevedono anche progetti di riqualificazione energetica. Sono previsti investimenti medio-grandi, compresi tra 500.000 e 10 milioni di euro e due sono le agevolazioni:
- un contributo diretto alla spesa, concesso dal ministero del Turismo;
- un finanziamento agevolato, concesso da cassa depositi e prestiti.
In particolare, si tratta di sostenere interventi e opere destinate a migliorare l’efficienza delle strutture, ai sistemi di condizionamento ad alta efficienza, agli impianti solari fotovoltaici, alle infrastrutture per ricaricare veicoli elettrici e alla cogenerazione.
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