Stampanti e risparmio energetico
Una grande opportunità in questo senso è offerta dal mondo delle stampanti. I dispositivi di stampa a getto d’inchiostro (inkjet) – secondo Epson – possono offrire un risparmio energetico maggiore rispetto alle stampanti laser. Tuttavia, solamente il 19% del parco stampanti installato nelle aziende è inkjet.
Secondo l’indagine condotta da Epson su 5.650 responsabili, decisori e utenti che hanno un ruolo in ambito IT è emerso che il 48% degli italiani intervistati comprende l’importanza di questo divario in termini di riduzione dei costi. Ma questo dato si attesta ben al di sotto della media europea. Il 54% degli intervistati europei, infatti, si mostra più sensibile al risparmio energetico.
In entrambi i casi, però, il dato è influenzato dagli aumenti di prezzo dell’energia registrati nell’ultimo periodo. Da una parte il 42% degli italiani (contro il 63% in Europa) vuole ridurre i costi energetici. Dall’altra il 57% (62% in Europa) si mostra preoccupato per il consumo energetico delle stampanti. La preoccupazione è certo legittima. La Banca Mondiale ha infatti recentemente affermato che i prezzi dell’energia potrebbero aumentare in media del 50%.
Vale ogni opportunità di risparmio
“Nel contesto della spirale dei costi energetici – ha commentato Luca Motta, Head of Sales Office Print di Epson Italia – è fondamentale che le organizzazioni traggano vantaggio da ogni opportunità disponibile per ridurre i costi. Una singola stampante non ridurrebbe di molto i costi. Ma effettuare il passaggio dalle soluzioni laser a quelle inkjet per un intero parco stampanti porterebbe a risultati significativi. E non è solo il costo che si riduce. Diminuire in questo modo i consumi energetici abbasserebbe notevolmente anche il volume di emissioni di CO2 prodotte, contribuendo ad alleggerire le problematiche relative alla sostenibilità”.