Il sughero al servizio di un’edilizia green
Recuperare materiale è uno degli asset che permettono di concretizzare un’edilizia e un’architettura sempre più sostenibile. L’utilizzo crescente di materiali naturali, che assicurano il rispetto dell’ambiente, il comfort e la salubrità negli ambienti interni, si colloca come direzione fortemente auspicabile. E tra i prodotti naturali utilizzati in edilizia il sughero rientra a pieno titolo: la corteccia della Quercus suber che, grazie alle sue prestazioni di isolamento termoacustico, viene utilizzata anche per la coibentazione degli edifici. Un’azienda virtuosa in questo senso e che può testimoniare la bontà dell’utilizzo di sughero in ambito edile è Diasen, di Sassoferrato (Ancona), eccellenza italiana per la chimica green in edilizia, che produce materiali a basso impatto ambientale e ad alto contenuto tecnologico.
GBC Italia fa sapere che l’edilizia è responsabile di circa il 39% delle emissioni globali di CO2, di cui il 10% è rappresentato dalle emissioni di CO2 “incorporate” nei materiali e nei processi di costruzione durante l’intero ciclo di vita dell’edificio.
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Il recupero del sughero
Le caratteristiche che rendono il sughero un buon isolante naturale, quali la leggerezza e l’elasticità, dipendono dalla sua particolare struttura cellulare, che ingloba grandi quantità di aria sfruttandone le qualità di isolante naturale.
Il modello di economia circolare realizzato da Diasen consiste proprio nell’utilizzo di sughero granulare, combinato con materiali inorganici, per produrre biomalte e pitture naturali; il tutto con zero sprechi poichè è ricavato dal recupero delle eccedenze nella produzione di tappi. Accanto a questi utilizza, c’è poi l’impiego degli ultimi residui di lavorazione nei terreni adibiti ad attività equestri.
Diasen ha innovato il settore dando nuovo valore al sughero, materiale rinnovabile, poiché si rigenera su base decennale, e sostenibile, perché una maggiore domanda di sughero corrisponde a un maggio numero di querce e a foreste più estese. «L’intuizione» ha spiegato il presidente Mingarelli «è stata collocarlo al centro di un ciclo completo che annulla gli sprechi per produrre biomalte e pitture naturali».
Il materiale proviene dalle sugherete della Sardegna, ma solo per la parte in eccesso nella produzione di tappi per l’imbottigliamento del vino. Inoltre, ogni ulteriore residuo del processo di lavorazione è impiegato in altre realizzazioni che richiedono un sottofondo compatto e privo di umidità.
Il riconoscimento ottenuto da questa scelta virtuosa e sostenibile punta a valorizzare le esperienze migliori a tutti i livelli, anche nelle imprese più piccole, perché il cambiamento è possibile solo attraverso un impegno diffuso.
Diasen ha di recente vinto il premio “Leadership in impresa e sostenibilità” organizzato da Green Building Council Italia (GBC Italia). Il premio ha come obiettivo la valorizzazione delle imprese che hanno fatto della sostenibilità un elemento centrale del proprio modello di business e che stanno contribuendo attivamente al cambiamento. Diego Mingarelli, presidente di Diasen – ha dichiarato che «GBC Italia è un punto di riferimento di altissimo profilo nel mondo dell’edilizia sostenibile, una realtà che raccoglie importanti imprese e professionisti del settore. Per questo essere premiati come azienda leader nella sostenibilità è un grande onore, oltre che una grande responsabilità che ci stimola a proseguire e a moltiplicare l’impegno di Diasen per un’economia green e un’edilizia capace di cogliere le sfide del futuro».
Il processo
L’uso del sughero, combinato con altri materiali naturali a elevata porosità, permette di sfruttare al meglio le capacità isolanti e traspiranti dell’aria inglobata. Diasen utilizza come materia prima esuberi di sughero provenienti da altre lavorazioni che vengono trattati e raffinati per ottenere una dimensione compatibile con i prodotti e funzionale alle loro prestazioni. Soluzioni sostenibili, ecologiche e naturali, che comprendono isolanti termici, acustici e deumidificanti, ma anche prodotti decorativi e rivestimenti protettivi.
GBC Italia è un’associazione senza scopo di lucro che fa parte del World GBC, rete presente in più di 70 paesi che rappresenta la grande organizzazione internazionale attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili. Insieme con altre nove organizzazioni internazionali, ha operato per portare all’attenzione della Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la centralità del settore. L’Italia, Paese co-organizzatore di COP 26, ha ospitato a Milano lo scorso autunno la conferenza preparatoria, pre-Cop26, e GBC Italia ha accompagnato i lavori di pre-COP26, articolando un intenso programma che coinvolge tutti gli attori della filiera dell’edilizia e dell’immobiliare per una visione coerente in cui resilienza, sostenibilità e salubrità sono stati i principali obiettivi della necessaria rigenerazione dell’ambiente costruito e di uno sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile.