La convivenza dei volatili con gli impianti industriali non è facile, con rischi per gli animali e notevoli riduzioni dell’efficienza delle installazioni. Esiste però una soluzione per dissuadere (quasi) ogni tipo di pennuto dal frequentare una determinata area, garantendo incolumità tanto per l’uomo quanto per l’animale. Una soluzione che può essere applicata anche al fotovoltaico.
Proteggere le installazioni industriali
Se la coabitazione tra uomo e animale è alla base di molti problemi già in città, questo è ancor più vero laddove vi sono impianti industriali o agricoli. Trattandosi, per altro, di attività spesso dislocate in zone di frangia tra l’urbano e l’agreste, la presenza di animali selvatici è ancor più marcata.
Pensando ai volatili, si entra poi in un campo, quello dell’aria, che non ha di fatto confini. Ecco, dunque, che anche le presenze più innocue in apparenza (piccioni, pappagalli, oche) possono tramutarsi in un incubo per chi gestisce delle installazioni industriali.
Uccelli e industria: equilibrio fragile
Pochi sanno che la coesistenza “pacifica” tra industria e uccelli non è semplice: molte specie opportuniste sono attratte da campi coltivati, capannoni, allevamenti, ma anche da impianti fotovoltaici ed eolici in quanto fonti di riparo o di cibo. Questa attrazione può essere, in alcuni casi, fatale per gli uccelli (si pensi ai bird strike, ossia gli impatti con aerei e pale eoliche), ma anche dannosa per gli impianti stessi.
Se fa parte dell’immaginario comune che gli uccelli vadano a beccare frutta e ortaggi riducendo la redditività delle coltivazioni, fino all’80% nei casi di specie particolarmente ‘fameliche’, è meno intuitiva l’idea che la loro frequentazione di un parco fotovoltaico possa provocare sia danni materiali ai pannelli, sia una riduzione dell’efficienza energetica.
Considerato che molte specie volatili sono, sì, invadenti, ma anche giustamente protette in quanto fauna, come difendersi in modo efficace e duraturo rappresenta un bel quesito cui la società olandese Bird Control Group fornisce un’interessante risposta.
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AVIX Autonomic Mark II per proteggere il fotovoltaico
L’idea che Bird Control Group, società nata da uno spin-off dell’Università di Delft (Paesi Bassi), porta avanti da un decennio è semplice e si basa su di un mix di tecnologia e di etologia.
Sfruttando la luce laser, che rientrando nello spettro verde è percepita dai volatili come un’entità fisica e, quindi, assimilata da loro a un predatore quando è in movimento, si induce il naturale istinto di sopravvivenza che fa spiccare il volo all’uccello. Di riflesso, se un solo esemplare di uno stormo si leva in volo, gli altri lo seguono in quanto avvisaglia di un pericolo.
Il sistema messo a punto da Bird Control Group è proprio un’installazione fissa di quella che a prima vista può ricordare una telecamera a circuito chiuso di prima generazione, ma che in realtà è un occhio laser che mappa continuamente una porzione di spazio, sia esso un terreno, un tetto o un traliccio.
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