(Direttiva Red III: rinnovabili al 42,5% entro il 2030)
Approvata con un’ampia maggioranza dal Parlamento europeo, la direttiva Ue 2023/1791 rappresenta la terza revisione della renewable energy directive (di seguito Red III), che delinea azioni e traguardi vincolanti per la transizione verso un’economia low carbon.
A soli cinque anni dalla Red II, che fissava al 32% la quota delle energie da fonti rinnovabili (Fer), il legislatore europeo ha sancito il passo in avanti compiuto con REPowerEU, nel quadro del pacchetto “Fit for 55” per ridurre del 55% le emissioni climalteranti entro il 2030.
Il recepimento della Red III è ora in capo ai singoli stati, che dovranno individuare le modalità per conseguire gli obiettivi. Fra questi, il più importante è la quota del 42,5% di Fer nel mix energetico complessivo dell’Ue, da raggiungere entro il 2030.
CLICCA QUI PER LEGGERE L’ULTIMO NUMERO DELLA RIVISTA
Un approccio multisettoriale
La Red III conferma la necessità di un approccio multisettoriale, ponendo al primo posto il ruolo esemplare del settore pubblico in tema di efficienza energetica, sul duplice fronte della riduzione dei consumi degli edifici e dell’obbligo di acquisto di prodotti, servizi e lavori ad alta efficienza energetica.
Le disposizioni per il settore privato sono numerose. Le imprese energivore, ad esempio, dovranno dotarsi un sistema di gestione dell’energia e sono previste azioni sia per il contenimento dei consumi, per la climatizzazione degli edifici e per gli utilizzatori di energia termica e gas naturale, sia per la loro contabilizzazione.
→ L’articolo completo prossimamente su Transizione energetica ←