Di che cosa si parla.
Nonostante gli allarmi sulla precarietà dell’equilibrio del nostro pianeta e i protocolli per l’ambiente di Rio, Kyoto e in ultimo Parigi firmato da 193 Paesi nel 2015, ancora tanti obiettivi sono irrealizzati.
Di che cosa si parla: le preferenze ecosostenibili
Oggi però si sta consolidando un nuovo sistema di preferenze ecosostenibili da parte di ampi segmenti di consumatori. E questa tendenza può offrire alle imprese più dinamiche una nuova strategia dell’innovazione per cogliere concreti vantaggi competitivi offerti dalla più grande opportunità di crescita e sviluppo per i prossimi decenni: l’ecosostenibilità. Le imprese che non avvieranno concreti processi d’innovazione, al di là delle mere dichiarazioni di intenti, rischiano l’obsolescenza dei loro prodotti e dei loro servizi rispetto a una domanda con nuove esigenze e a fronte di nuovo assetto normativo.
Di che cosa si parla: oltre il cambiamento
Ma oltre a questo cambiamento indotto dalle esigenze del consumo e dalle legislazioni di settore, anche un’altra sfida attende il nostro sistema economico: una maggiore integrazione di sistema tra pubblico e privato improntata su un’unica visione di cambiamento per la sostenibilità e il benessere. Il pubblico – occupandosi degli aspetti normativi di base – deve orientare i processi di riduzione delle emissioni e degli sprechi, oltre a garantire infrastrutture coerenti con i nuovi processi evolutivi per la mobilità, la connettività, sino a una revisione della pianificazione territoriale e della tutela ambientale. E le imprese pianificando in modo maggiormente fiducioso investimenti per la progettazione di nuovi prodotti e servizi più intelligenti ed ecosostenibili. Obiettivo: riduzione alla fonte dei consumi, sì ma anche dei rifiuti (senza puntare al loro utilizzo nei termovalorizzatori).
Di che cosa si parla: il ruolo della pubblica amministrazione
Un ruolo importante, infine, dovrà averlo anche la pubblica amministrazione sostenendo le iniziative delle imprese e potendo contare sulle economie ambientali del nuovo equilibrio generando nuove risorse per alimentare ricerca e conoscenza a supporto del cambiamento.
Tutto questo perché il futuro non è domani, ma è già oggi.