Andy McLean è Corporate Vice President, Communications & Cloud dell’azienda globale di semiconduttori Analog Devices. Con oltre 25 anni di esperienza nello sviluppo di soluzioni di successo per i clienti nei settori delle telecomunicazioni, dei data center, dell’elaborazione video, delle applicazioni industriali e automotive.
Qual è l’impatto della connettività globale sull’ambiente?
La connettività ha cambiato in meglio la nostra società. Tuttavia, sta avendo un impatto estremamente dannoso sul pianeta, soprattutto a causa delle emissioni di CO2. Per fare un esempio, l’americano medio guarda in streaming circa 1.000 ore di TV all’anno. Questo genera 100.000 g di anidride carbonica equivalente (CO2e) – come guidare per più di 28.968 km circa.
I dati provenienti da foto, video, messaggi ed e-mail generano circa 22 tonnellate di anidride carbonica (CO2) all’anno, per persona. Queste statistiche diventano più preoccupanti se consideriamo come crescerà la nostra dipendenza dai dati. Attualmente, le società di telecomunicazioni sono responsabili dell’1,6% delle emissioni globali di CO2. Ma le previsioni indicano che questa percentuale salirà al 14% entro il 2040.
Si tratta di una fetta considerevole della torta delle emissioni. Mentre altri settori ad alta intensità di carbonio potrebbero subire un calo della domanda, come quello della produzione di carne, la connettività è un vaso di pandora che non saremo in grado di chiudere. Né vorremmo farlo. Quindi, cosa si sta facendo al riguardo?
Quali cambiamenti positivi si possono apportare per ridurre l’impatto delle telecomunicazioni sull’ambiente?
I data center e le torri di trasmissione radio hanno bisogno di un’enorme quantità di energia per funzionare. È quindi fondamentale utilizzare una fonte energetica rinnovabile.
Alcune società di telecomunicazioni, come le svedesi Tele2 e Telia e la tedesca Deutsche Telekom, hanno tagliato le emissioni di gas da effetto serra di quasi il 100%, passando alle energie rinnovabili. Ma fino a tutto il 2023, solo un quarto dell’elettricità utilizzata dalle reti mobili globali proviene da fonti rinnovabili. Questo dato varia anche da un continente all’altro. Gli operatori nordamericani utilizzano solo il 40% di energia rinnovabile, mentre in Europa la percentuale sale all’80%.
Poiché questo dato dovrà aumentare, molte società di telecomunicazioni hanno iniziato a stipulare i cosiddetti “contratti di acquisto di energia” (Power Purchase Agreement, PPA). Si tratta di accordi a lungo termine che aiutano a proteggere i fornitori dalle fluttuazioni del mercato. Altre stanno cercando di ridurre l’impatto ambientale passando a infrastrutture più efficienti dal punto di vista energetico, come le reti totalmente in fibra ottica e la tecnologia 5G.
Nessun settore lavora in maniera isolata, quindi non è corretto attribuire tutta la responsabilità alle società di telecomunicazioni. Dietro ogni provider c’è una lunga e complessa catena di approvvigionamento (“scope 3”). Tale catena è responsabile della maggior parte delle emissioni complessive del settore telecom. E rappresenta quindi una delle principali priorità per il processo di decarbonizzazione.
Di conseguenza, si sta facendo pressione su questi partner “da dietro le quinte” affinché si mettano in regola, e in fretta. Le società di telecomunicazioni stanno iniziando a introdurre soglie e obiettivi climatici come criteri fissi nei loro processi di approvvigionamento. Come Analog Devices, ad esempio, creiamo semiconduttori e tecnologie di rilevamento fondamentali per l’IoT e altri ecosistemi di rete. Per mantenere basso il nostro tasso di emissioni di gas serra, utilizziamo un mix di generazione in loco e crediti di energia rinnovabile, e stiamo studiando i PPA virtuali come opzione a lungo termine.
Qual è il futuro delle telecomunicazioni e della sostenibilità?
Il cambiamento sistematico, tuttavia, avverrà solo attraverso la collaborazione tra le varie industrie. E, soprattutto, la co-creazione, sia che si tratti di realizzare prodotti più efficienti dal punto di vista energetico, sia che si tratti di semplificare la tecnologia implementata o di introdurre migliori strumenti e standard di misurazione. Il recupero, il riutilizzo e il riciclaggio dei prodotti e dei materiali vitali sta diventando un’area di attenzione importante per l’intero settore e richiederà la collaborazione di tutte le parti.
La connettività ha già rimodellato la società in modo incredibile. Ma il suo vero potere si farà sentire nel prossimo decennio sulla scia del 5G e del 6G, con le telecomunicazioni che contribuiranno a colmare il divario digitale in modo che nessuno sul nostro pianeta sia lasciato al buio.
Tuttavia, mentre la nostra dipendenza dai dati aumenta, è nell’interesse di tutti prestare maggiore attenzione al suo rapporto diretto con il cambiamento climatico. Questo include le società di telecomunicazioni, i loro fornitori e anche i consumatori.
È sempre più probabile che le persone ci pensino due volte prima di utilizzare una tazza usa-e-getta nel 2023, avendo in mente l’impatto sul cambiamento climatico. Dovremmo tutti applicare la stessa etica alle nostre attività online: dopo tutto, quando è in gioco il nostro destino, svuotare il file di spam al massimo una volta alla settimana non è poi una richiesta così impegnativa!