Dal componente al sistema, il futuro è sempre più elettrico

futuro elettrico
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Il Comitato elettrotecnico italiano (CEI) è l’associazione responsabile, in ambito nazionale, delle norme tecniche in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni che definiscono la presunzione di conformità alla “regola dell’arte” di prodotti, processi, sistemi e impianti elettrici. Inevitabile, quindi, confrontarsi con loro su un ampio spettro di temi legati alla transizione ecologica, dall’efficientamento energetico alla mobilità sostenibile. Ne abbiamo parlato con Ivano Visintainer, direttore tecnico del CEI

Il futuro è sempre più elettrico? Abbiamo girato la domanda a Ivano Visintainer, direttore tecnico del CEI, l’associazione responsabile, in ambito nazionale, delle norme tecniche in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, che definiscono la presunzione di conformità alla “regola dell’arte”. Lo scopo è capire a fondo quanto peseranno prodotti, processi, sistemi e impianti elettrici sulle scelte di efficientamento e transizione energetica, ma anche di mobilità sostenibile.

 

La rivoluzione spesso sta nelle piccole cose: questo concetto potrebbe descrivere il rapporto tra l’efficientamento energetico e il mondo della componentistica elettronica?

Direi di sì: in termini elettrici, la “EEE” (Electrical energy efficiency) è un approccio di sistema per ottimizzare l’uso efficiente dell’elettricità tenendo conto del consumo (kWh), del costo (€/kWh), della tecnologia e dell’impatto ambientale. Un approccio molto affine al D.M. 26 giugno 2015, che ha stabilito i requisiti minimi per gli edifici non residenziali, tra cui l’applicazione di un sistema di gestione automatica degli edifici e degli impianti conforme al livello B della norma EN 15232 e alla direttiva 844/2018/Ue sull’efficienza e prestazione energetica degli edifici, recepita in Italia dal decreto legislativo 10 giugno 2020, n. 48.

La direttiva modifica il “sistema tecnico per l’edilizia” (art. 3) e aggiunge – tra le soluzioni per l’efficienza (art. 3bis) – il «sistema di automazione e controllo dell’edificio”, ossia “il sistema comprendente tutti i prodotti, i software e i servizi tecnici che contribuiscono al funzionamento sicuro, economico ed efficiente sotto il profilo dell’energia dei sistemi tecnici per l’edilizia tramite controlli automatici e facilitando la gestione manuale di tali sistemi».

 

In questo processo, quale supporto può offrire in genere il comparto della normativa tecnica?

In questo contesto, come è facile intuire, la componentistica elettronica – e in generale l’elettronica – gioca un ruolo fondamentale per le misure legate all’EEE: automazione dell’impianto di illuminazione, riscaldamento, condizionamento, produzione acqua calda, ventilazione, rifasamento, posizionamento ottimale della cabina elettrica e dei quadri elettrici principali, misure e gestione ottimale e razionale dell’energia elettrica. Per i progettisti di impianti elettrici e per gli operatori del settore risulta, quindi, fondamentale la conoscenza del quadro legislativo e normativo vigente per progettare e realizzare a regola d’arte ed in sicurezza gli impianti elettrici ed elettronici.

 

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Parlando di e-mobility, al di là degli indiscutibili vantaggi per l’ambiente, vanno considerati aspetti (ad esempio lo smaltimento delle batterie) che potrebbero generare impatti negativi. La ricerca e lo sviluppo nel comparto elettrotecnico come stanno tentando di risolvere questa criticità?

Premetto che, come evidenziato, la mobilità elettrica si sta sempre più sviluppando nel campo dei veicoli elettrici e ibridi plug-in a batteria, più efficienti e rispettosi dell’ambiente rispetto ai veicoli diesel e benzina. Lo sviluppo massivo dei veicoli elettrici e ibridi potrà, infatti, consentire di ridurre la dipendenza dal petrolio e le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera nel periodo che andrà dal 2030 al 2050, come descritto nel rapporto dell’International energy agency (Iea) in tema di Electric and Plug‐In Hybrid vehicles roadmap. Si stima, infatti, che entro il 2025 saranno installate in Italia oltre 100.000 infrastrutture di ricarica dei veicoli elettici e ibridi plug in, la cui diffusione non riguarderà solo il numero degli esemplari realizzati, ma anche la varietà dei modelli e delle tecnologie utilizzate sia per le batterie sia per le colonnine di ricarica standard, rapide e ultrarapide.

In materia, per far fronte sempre di più alle esigenze degli stakeholder, il CEI ha recentemente istituito il tavolo di confronto “E-mobility”, che coordina i diversi attori intorno al tema della mobilità elettrica, al fine di identificare le diverse necessità in chiave normativa. Il tavolo, inoltre, non solo garantisce il collegamento con il network di AVERE, l’associazione europea per l’elettromobilità, organizzata in 16 sezioni nazionali con oltre 1.000 operatori industriali e istituzionali, ma è anche collegato a diversi comitati tecnici CEI:

  • CT 312 “Componenti e sistemi elettrici ed elettronici per veicoli elettrici e/o ibridi per la trazione elettrica stradale”;
  • CT 2 “Macchine rotanti”;
  • CT 13 “Misura e controllo dell’energia elettrica”;
  • CT 20 “Cavi elettrici”; CT 21/35 “Accumulatori a pile”;
  • CT 23 “Apparecchiatura a bassa tensione”;
  • CT 69 “Macchine elettriche dei veicoli stradali elettrici”;
  • CT 105 “Celle a combustibile”;
  • CT 111 “Aspetti ambientali di prodotti elettrici ed elettronici”;
  • CT 316 “Regole di connessione alle reti”.

 

Per quanto riguarda gli aspetti che potrebbero generare impatti negativi (ad esempio lo smaltimento delle batterie), la ricerca e lo sviluppo in questo comparto sono in continua evoluzione e sicuramente potranno essere individuate soluzioni tecnologiche che risolveranno le criticità segnalate; e la normativa, come sempre, contribuirà a raggiungere questo obiettivo. In questo senso, citiamo l’attività del comitato tecnico CT CEI 111 “Aspetti ambientali di prodotti elettrici ed elettronici” che sviluppa normative legate agli sviluppi delle direttive ambientali europee RoHS e WEEE, EuP e al regolamento REACH.

 

L'dentikit dell'associazione

Il CEI – Comitato elettrotecnico italiano è un’associazione di diritto privato, senza scopo di lucro, responsabile in ambito nazionale della normazione tecnica in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, con la partecipazione diretta – su mandato dello Stato Italiano – nelle corrispondenti organizzazioni di normazione europea (CENELEC) e internazionale (IEC). Fondato nel 1909, il CEI propone, elabora, pubblica e divulga norme tecniche che costituiscono il riferimento per la presunzione di conformità alla “regola dell’arte” di prodotti, processi, sistemi e impianti elettrici. Le norme CEI, in larga maggioranza recepimenti di documenti normativi internazionali, costituiscono anche uno strumento univoco e ben codificato per soddisfare le prescrizioni di natura obbligatoria previste dalla legislazione nazionale ed europea.

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