Il settore energetico sta subendo una profonda trasformazione verso la riduzione delle emissioni e l’utilizzo delle energie rinnovabili. Il tutto per la decarbonizzazione dell’energia.
In questo scenario, l’ibridazione delle rinnovabili è utile per ridurre al minimo le risorse necessarie per collegare l’energia e trasportarla.
Ottimizzare le rinnovabili
Una delle azioni principali del Pniec in Spagna è quella di promuovere la modernizzazione e la trasformazione del modello di produzione. Qui stoccaggio e gestione della domanda giocano un ruolo cruciale nel migliorare l’integrazione. Ciò include la promozione dell’ibridazione tra diverse tecnologie per migliorarne l’integrazione.
Gli impianti rinnovabili ibridi integrano diverse tecnologie di generazione di energia e/o sistemi di accumulo. E condividono quindi punti di connessione e i diritti di accesso alla rete. Il tutto per ottenere una fornitura di energia stabile che garantisca un flusso di energia più costante anche quando una delle fonti è inattiva.
Si tratta di un vantaggio non solo per lo sviluppatore del progetto di energia rinnovabile, ma anche per l’intero sistema elettrico. Infatti aumenta l’efficienza e l’utilizzo della rete esistente e ne riduce l’impatto ambientale. L’uso ottimizzato dell’infrastruttura di interconnessione riduce la necessità di estendere la rete.
Esempi di tecnologie green complementari
L’ibridazione si basa sulla complementarietà di diverse risorse e tecnologie. Vengono combinate infatti fonti di energia rinnovabile variabili come il solare e l’eolico con fonti gestibili come l’idroelettrico o la biomassa. Questo insieme a sistemi di stoccaggio per ottimizzare le diverse fonti di generazione.
Una combinazione comune è quella di energia eolica e fotovoltaica, in quanto si completano a vicenda in termini di tempi e stagioni. Un esempio esistente di questo sistema è il parco ibrido eolico-solare sviluppato da EDP Renewables ad Ávila, con una capacità di 14,5 MW eolici e 14,24 MW fotovoltaici.
Migliorare le prestazioni degli impianti idroelettrici, soprattutto in Paesi con siccità ricorrenti come la Spagna, è possibile combinandoli con tecnologie fotovoltaiche o eoliche. Queste aumentano le ore di generazione e riducono la vulnerabilità. Inoltre, in tutta la Spagna si stanno sviluppando progetti di pompaggio reversibile, che trasformano diversi impianti idroelettrici in gigantesche batterie. Il tutto per ottimizzare l’energia generata da una risorsa così scarsa come l’acqua.
Solare e accumulo
Da parte sua, anche il solare termico combinato con caldaie a biomassa è una soluzione efficace. La biomassa consente una gestione più flessibile, limitando o superando la variabilità della produzione che affligge le altre tecnologie rinnovabili. D’altra parte, l’ibridazione con sistemi di accumulo termico o elettrochimico consente una gestione più efficiente del sistema elettrico. Sposta infatti la generazione in eccesso nei periodi di alta domanda e di bassa disponibilità di risorse naturali.
Per quanto riguarda quest’ultimo modello, Iberdrola si distingue in Spagna con i suoi piani per l’installazione di sei nuovi impianti a batteria con una capacità totale di 150 MW, ciascuno con una capacità di 25 MW e 50 MWh. In Italia, il progetto ibrido di San Bellino, in Veneto, combina un impianto solare da 40 MW con un sistema di accumulo di energia (BESS) da 10 MWh.
BNZ ha incluso l’ibridazione nella sua strategia di crescita per i prossimi anni e sta sviluppando diversi progetti nelle sue aree di influenza, concentrandosi sulle tecnologie eoliche e delle batterie da abbinare ai suoi impianti fotovoltaici. In Spagna, sta valutando le opzioni per l’ibridazione dell’eolico nelle località con le migliori risorse, mentre in Italia ha completato con successo uno studio di fattibilità e avviato lo sviluppo di progetti di integrazione delle batterie.
Sfide ed esigenze dell’ibridazione delle rinnovabili
Se ci concentriamo sulle principali sfide che il settore deve affrontare nello sviluppo dei sistemi ibridi, scopriamo che le normative sono inadeguate, poco chiare o, in alcuni casi, inesistenti.
Questa mancanza di regolamentazione rende difficile l’elaborazione e l’ottenimento delle approvazioni, e rallenta notevolmente il processo di ibridazione. È quindi essenziale stabilire un quadro normativo chiaro che incoraggi l’ibridazione, riduca l’incertezza e fornisca certezza sulle normative future.
Anche nel caso delle batterie, gli attuali incentivi sono insufficienti per incoraggiare la loro corretta integrazione nei sistemi. A questo proposito, è importante sviluppare politiche di sostegno che garantiscano un livello di redditività accettabile per i progetti ibridi, in modo che abbiano anche accesso agli strumenti di finanziamento. Sebbene in Spagna si prevedano progressi in questo campo, non sono ancora state adottate normative specifiche.
La situazione è simile in Portogallo, mentre l’Italia ha un quadro normativo che prevede meccanismi di remunerazione della capacità per le batterie, ma senza un calendario definito per le aste future.